Per tutto il 2017 per l’enologia salentina splenderà il sole anche se si è verificata un’inaspettata pioggia. Piovono infatti per i vini made in Salento premi e menzioni dalle più autorevoli e prestigiose guide enologiche, ma anche meritati riconoscimenti da grandi esperti e wine influencer di tutto il mondo. Un doveroso riconoscimento alla grande tradizione di questa terra, che ha avuto un glorioso passato enologico sin dai tempi dei Greci e dei Romani, e che ha ritrovato dopo un periodo buio fatto da produzioni votate solo alla quantità e non alla qualità, un nuovo rinascimento produttivo. Rinascita enologica che ha portato nel giro di una decade a produzioni vitivinicole di livello qualitativo assoluto. Iniziamo il nostro percorso tra le molte menzioni da una realtà ormai consolidata, che è quella dei Rosati del Salento. L’annata 2015 forse una delle migliori degli ultimi 15-20 anni, è stata per il vitigno Negroamaro un annata eccezionale dal punto di vista delle condizione climatiche. Negroamaro, che dà origine alla stragrande maggioranza dei Rosati di qualità salentini, e che con la sua annata favorevole ha permesso di ottenere dei rosati di livello qualitativo altissimo.
Cominciamo il nostro viaggio tra tutti i vini salentini premiati partendo dal vino simbolo di questa terra: il Rosato. Mjere, Rosa del Golfo, Five Roses, Girofle, grandi etichette provenienti da cantine che hanno fatto la storia del rosato salentino, ma anche Rohesia, Metiusco e Cerasa, altrettanti protagonisti del l’enologia italiana in rosa. Mjere della cantina Michele Calò e Figli cantina storica nata nei primi anni 50, è stato premiato dalla guida Slow Wine di Slow Food 2017 come Grande Vino, unica etichetta in Italia con un costo sotto i 10 euro, ad aver ricevuto l’ambito premio. Stesso riconoscimento per Metiusco 2015 il rosato della cantina Vinicola Palamà, realtà importante del panorama vitivinicolo salentino che ha vinto anche la medaglia d’argento al Concours Mondial de Bruxelles 2016. Ulteriori riconoscimenti da Slow Food con la sua guida Slow Wine sono andati alla ormai famosissimo Girofle creatura dell’enologo Severino Garofano prodotto anche lui nel 2015 premiato come Vino Slow, e ultimo ma non ultimo la storica etichetta Rosa del Golfo prodotta dall’omonima cantina di Alezio, produzione del 2015, premiato dalla famosa guida della chiocciolina con il riconoscimento di Vino Quotidiano.
Altri importanti premi sono andati ad altri tre importanti rosati del Salento. Questa volta i riconoscimenti arrivano dai massimi esperti del settore, ovvero dall’Associazione Italiana Sommelier AIS. Hanno infatti ricevuto il massimo riconoscimento con 4 Viti sulla guida Vitae dell’AIS Il celeberrimo Five Roses anno 2015, primo rosato ad essere stato imbottigliato in Italia dalla cantina Leone De Castris nel lontano 1943, poi Cerasa, ancora un rosato della della cantina Michele Calò e Figli di Tuglie ed infine Rohesia meraviglioso vino della Cantina Cantele di Guagnano, azienda all’avanguardia per ricerca e cura posta nella gestione in vigna ed in cantina. Ulteriore riconoscimento proveniente da una autorevole guida è quello andato ad un altro grande rosato della cantina Rosa del Golfo ovvero Vigna Mazzì Salento Rosato 2014 che è stato riconosciuto come miglior vino Rosato a livello nazionale dalla guida Veronelli 2017 aggiudicandosi l’ambito Alloro.
Già solo la incredibile qualità e il livello ormai raggiunto dai rosati salentini, vini della tradizione di questo territorio, basterebbe a giustificare da solo un bel tour tra le cantine di Lecce e d’intorni. Ma i grandi vini premiati da assaggiare nel salento comprendono anche i meravigliosi e corposi rossi prodotti da due uvaggi autoctoni come il Negroamaro, il Primitivo e il Susumaniello, che nella maggior parte delle produzioni vitivinicole salentine vengono coltivati in campo con l’allevamento ad alberello pugliese. Tecnica antica che garantisce una migliore vita della pianta in condizioni difficili tipo quella di forte siccità caratteristica dei territori del Salento.
Iniziamo la carrellata dai vini rossi premiati con i prestigiosi Tre Bicchieri Gambero Rosso. I vini dell’eccellenza per la guida in rosso per l’anno 2017 sono Oltremé Susumaniello 2015 prodotto dalla ottima cantina Brindisina Tenute Rubino, azienda giovane proiettata verso il fututo dell’enologia moderna, ma con una forte identità territoriale, poi abbiamo un Primitivo di Manduria, il Passo del Cardinale 2014 della cantina Paolo Leo, realtà dinamica e con una grande capacità di interpretare le grandi capacità dei nostri vitigni situati nella zona intorno a San Donaci. Continuiamo con un classico dell’enologia Salentina, il Salice Salentino Rosso Selvarossa Riserva 2013 prodotto da Cantine Due Palme, creatura del famoso enologo Gilberto Maci. Un altro Salice Salentino DOC premiato dal Gambero Rosso è il Salice Salentino Rosso 50° Vendemmia 2014 Leone De Castris azienda arcinota e nata nel lontano 1665. Infine un ottimo prodotto di una piccola cantina che fa della qualità e della tipicità il suo cavallo di Battaglia. Tre Bicchieri anche per il Primitivo di Manduria 2015 Felline Accademia Dei Racemi.
Continuiamo il viaggio tra i campioni dell’enologia Salentina premiati dalle guide del 2017 con i vini Premiati dai 5 Grappoli Bibenda 2017, guida della Fondazione Italiana Sommelier. Iniziamo con un ottimo vino prodotto dalla cantina Tormaresca con sede in San Pietro Vernotico, cantina dei Marchesi Antinori. Il vino in questione è prodotto con uve provenienti dalla tenuta che sorge in agro di Minervino Murge, nell’area DOC Castel del Monte e cioè Bocca di Lupo 2012, un Aglianico in Purezza, un vino di razza corposo elegante ed equilibrato. Altro grande vino premiato con i 5 Grappoli è stato il grande Diciotto 2013 di Schola Sarmenti, un Primitivo prodotto da vigneti ad alberello vecchi 80 anni. Un vino da 18 gradi, vertiginoso, profondo ed inebriante, un vino premiato anche da 91 punti sulla guida indipendente Robert Parker’s Wine Advocate. Altro rosso premiato da Bibenda 2017 con il suo massimo riconoscimento è Portulano 2013, della plurimenzionata cantina Rosa del Golfo, un bland di Uve Negroamaro al 90% e Malvasia Nera Leccese al 10% con un affinamento in cantina di 3 anni.
Infine concludiamo in bellezza con i 5 grappoli assegnati ad un grande Negroamaro prodotto dalla Cantina di Severino Garofano, Le Braci Salento IGT negroamaro 2010 che oltre alla menzione Bibenda si è aggiudicato anche 92 punti su Robert Parker’s Wine Advocate e poi anche 4 viti sulla guida Vitae 2017 dell’AIS, e questo la dice lunga sulla qualità inequivocabile di questo grande rosso Salentino. Per rimanere nell’ambito della guida Vitae 2017 dell’AIS, Graticciaia 2012 dell’azienda Agricole Vallone si è aggiudicato oltre alle 4 Viti della guida Vitae, anche il prestigioso premio Tastevin sempre dell’AIS un riconoscimento per vini e vitigni di altissimo pregio, rappresentativi dell’intera regione di provenienza. Questo vino prodotto da uve Negroamaro parzialmente appassite al sole si è aggiudicato anche la menzione di Vino Slow dalla guida Slow Wine 2017, e non ha ormai bisogno di presentazioni essendo un simbolo dell’enologia Salentina nel mondo.
Altro mostro sacro del panorama vitivinicolo del Salento è l’ormai celeberrimo ES di Gianfranco Fino. Il Primitivo di Manduria 2013 porta a casa un punteggio altissimo 18.5/20, assegnatogli dalla guida L’espresso I Vini d’Italia 2016. Un altro ottimo vino premiato dalla celeberrima guida dell’edizione 2017 I Vini d’Italia de L’Espresso è il Salice salentino Mani del Sud 2012 prodotto dalla rinomata cantina Apollonio di Monteroni di Lecce, che è stato selezionato tra i primi 100 nella categoria I 100 vini da bere subito. Concludiamo il viaggio tra le menzioni delle guide 2017 con due grandi vini valutati con un altissimo punteggio 91/100 dalla guida Robert Parker’s Wine Advocate e sono rispettivamente Anniversario 62 Primitivo di Manduria DOP Riserva 2013 della Cantina di San Marzano, grande ed importante nome del panorama enologico del grande Salento e Artas 2013 un altro Primitivo prodotto dalla rinnovata cantina di Castello Monaci con i suoi vigneti situati nella zona dell’agro intorno a Salice Salentino.
Terminiamo questa carrellata con 5 vini che non sono stati menzionati da guide ufficiali del 2017 ma che sono stati comunque premiati in concorsi enologici internazionali. Sono solo una parte dei vini del salento premiati nell’arco dell’anno 2016, ma riteniamo siano degli ottimi vini al pari di quelli riportati fino ad ora. Il primo che vogliamo citare è un altro Salice Salentino, il Falco Nero Salice Salentino Riserva 2009 di Cantine De Falco vincitore del concorso nazionale La Selezione del Sindaco 2016, promosso dalle Città del Vino. Concorso vinto con il massimo punteggio di 94,50 punti su 100. Continuiamo con tre vini premiati nel concorso enologico internazionale Mondus vini AWC di Vienna 2016. Medaglia d’oro a Fiore di Vigna 2014 Primitivo Paolo Leo e due medaglie d’argento rispettivamente per Papale Primitivo di Manduria DOP 2013 della cantina di Leporano Varvaglione Vigne e Vini e il Negroamaro Cento su Cento 2011 della cantina di Castel di Salve. Chiudiamo la fantastica carrellata con un vino che negli ultimi anni è diventato un classico dell’enologia del Salento e cioè il miglior Susumaniello in purezza del mondo, Torre Testa 2013 di Tenute Rubino che ha ottenuto il certificato di eccellenza oro ai Merano Wine Award 2016.
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